domenica 10 agosto 2008

60 km (più o meno..)

[Ore 4.15, la scorsa notte.]
Driiiiiiiiiiinnn...drriiiiiiiiiinnnnnnn... ma che è?! Un sogno? Oddio il telefono... A QUEST'ORA???!!!
In un nanosecondo si affollano nella mente un fottìo di ipotesi, dalle più drammatiche al "simpaticone" che sbaglia numero. Spero vivamente nella seconda che ho detto. Invece no. Chiamata da casa (quella originale: Ponte San Pietro, Bergamo, circa 60 km da dove mi trovo in questo momento): il papy sta poco bene.
PERCHE' NON HANNO ANCORA INVENTATO IL TELETRASPORTO??!!
Ok. Calma. Rifletti. In fondo, è come se stessi facendo il tuo lavoro. ('stica..)
Fra meno di 5 ore dovrei essere al lavoro nel centro di Milano, ma ho già deciso: mi metto il primo paio di pantaloni e canotta (me ne pentirò in seguito) che trovo, e dopo minuti di tutoraggio telefonico, decido che è il caso di mandarlo in Ospedale con qualcun altro, anche se mi impegno a percorrere il tratto di A4 che mi spetta il più velocemente possibile. Nel frattempo, mi becco pure una stella cadente (vai col desiderio!).
Le ore seguenti saranno scandite dall'alba, dalle telefonate alla collega che dovrei affiancare (che Dio la benedica), dall'altoparlante del PS che letteralmente "dà i numeri", dai (pochi ma esaustivi) colloqui con le "colleghe medichesse".
Dopo più di 4 ore si torna a casa, il pericolo è rientrato. Che strizza però..

Riflessioni finali:
  1. è il secondo anno di seguito che il desiderio della stella cadente mi si realizza abbastanza istantaneamente : sarà mica il caso di cominciare a crederci?!
  2. 60 km di distanza dalla famiglia forse per me sono tanti..ci dovrò riflettere. Grazie zii.
  3. meno male che ho il telefono fisso (funzionante).

A

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